Diventa sempre più difficile condividere questa magnifica versione di Moby Dick, storico pezzo del Banco del Mutuo Soccorso. Diventa difficile perché, prima, è stata rimossa da YouTube. Poi, con il passaggio da Rai.TV al nuovo "servizio" RaiPlay, gran parte dell'archivio digitale Rai si sta perdendo tra link disattivati e siti fantasma. Per ora funziona "quasi" bene. Ma, visto l'andazzo, consiglierei anche a voi di trovare un modo per salvarvi una copia per i vostri archivi personali.
Un peccato che questa gemma non sia facilmente rintracciabile. Soprattutto perché, questa versione solo piano e voce, è uno dei modi più belli per ricordare Francesco Di Giacomo. Il piano di Nocenzi, come sempre, permette alla voce di Francesco di dipingere sugli ascoltatori un gran bel sorriso compiaciuto. Che talento, ragazzi! Se c'è un buon motivo per ringraziare Dio, sicuramente, è quello di avermi fatto conoscere questo grande artista.
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Leggo con piacere gli articoli di Gianni Poglio su Panorama. Ieri mi sono imbattuto nella sua classifica dei 100 migliori album di Jazz.
Ora, non posso certo ritenermi "dentro" al mondo del Jazz. Tuttavia, da "progster", lo ascolto e lo "studio" molto volentieri. La classifica di Poglio sembra, dal mio punto di vista, valida. Sicuramente può essere utile per colmare alcune lacune. Molti dischi presenti nella lista mi piacciono mentre altri non li conosco. Mentre scorrevo la lista, però, ho notato che l'album di John Coltrane: "Giant Steps" è menzionato due volte: al 40esimo ed al 50esimo posto. Sicuramente è stata una svista. Tuttavia, facciamo finta che non sia stato un errore. E che l'album sia stato messo, di proposito, due volte. "Giant Steps" è un album seminale. Qualsiasi album di Coltrane potrebbe essere considerato fondamentale per comprendere qualche particolare aspetto della Musica (e qualcuno potrebbe arrivare persino a dire "qualche aspetto della Vita"). Tuttavia, per me, "Giant Steps" è stato fondamentale per poter poi capire "l'altro" Coltrane. Quello di "Ascension", per capirci. Se si vuole provare a capire Coltrane "con Coltrane", la pietra di volta è "Giant Steps". Non "Crescent" (che adoro), non "A Love Supreme" (che rispetto) ma "Giant Steps". Prima di Giant Steps, tutto era abbastanza chiaro. Oserei dire, in un certo senso, anche abbastanza "semplice". Dopo "Giant Steps", invece, serve necessariamente applicazione. E non l'applicazione di routine, tipo quella scolastica. Serve proprio applicazione seria e costante. Altrimenti non si arriverà nemmeno ad accettarlo, "l'altro". Perciò, ben venga il doppio inserimento. Perché mi ha fatto pensare e ri-pensare. Facendomi apprezzare, ancora una volta, "Giant Steps". Un disco che, sebbene non sia il più bello, è stato per me uno dei più utili.
Il tutto nasce dalla visione del video di Giorgio Bracardi riportato qui sotto. Ascoltando questa versione - molto casalinga - di "They Can't Take That Away From Me" ho pensato: "chiunque annunci la morte dello standard mente sapendo di mentire". La prova? Gershwin si può affrontare benissimo anche così. Ed in mille altri modi. Alcune versioni saranno più apprezzate, altre meno. Tuttavia, in ciascuna di esse, troveremo nuove, a volte piccolissime, verità. :)
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April 2017
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