Non era questo il post che avrei voluto scrivere oggi. Tuttavia, a volte, la fredda cronaca prende il sopravvento. Ecco quindi un veloce (ma sentito) ricordo di John Wetton, musicista eccelso, che ci ha lasciato. Questa è una versione di Starless che Wetton ha inciso con gli ungheresi After Crying. Vi metto il link al disco che contiene questo brano.
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Il momento magico degli Osanna. Tra classici e inediti, la formazione di Lino Vairetti e colleghi sta facendo tante cose buone.
Ho avuto il piacere di sentire Lino, per la mia trilogia, in due occasioni. La prima per parlare dell'album "L'Uomo" (Libro1) e la seconda per parlare di Palepoli/Palepolitana (Libro2). Nel panorama del Prog nostrano, non smetterò mai di dirlo, gli Osanna hanno fatto col Rock quello che Renato Carosone ha fatto con lo Swing. Su una tavolozza "estera" (è inutile ricordare che Rock e Swing vengono dagli Stati Uniti), Osanna e Carosone, nei loro campi, hanno messo i più bei colori dell'immensa tradizione culturale partenopea. L'ibridazione, la contaminazione, la mescolanza. Di questo stiamo parlando. Prendere il meglio di due mondi, fondere e crearne uno nuovo, ideale, carico di bellezza. I due video qui postati presentano il nuovo progetto della band.
Nel mio secondo libro ho affrontato la "questione" Marillion. Soprattutto con riferimento ai loro primi anni ed al loro capolavoro: Misplaced Childhood.
Gli anni passano e le cose cambiano. A volte in male, a volte in bene. In bene, bisogna ammettere che questo loro ultimo lavoro (che si chiama F E A R) contiene cose molto interessanti. Più avanti nel tempo, mi concederò un'analisi approfondita dell'era "Hogarth". Tuttavia, credo che sia una semplificazione dividere la storia della band con un "prima" ed un "dopo". Bisognerebbe iniziare a vedere la "questione" partendo non dal cambio di frontman ma dal fatto che Steve Rothery, il grande chitarrista della band, è stato presente nella storia dei Marillion sin dall'inizio. Perciò, bisognerebbe mettersi in testa che un'analisi, quanto più onesta possibile dell'evoluzione della band, deve necessariamente passare attraverso la "costante" e non attraverso l'avvicendamento famoso. Non è facile. Ma il Prog (o, in questo caso, il Neo-Prog) non pone mai sfide facili. P.S. Nel secondo libro, semmai vi possa interessare, ho fatto un po' di domande proprio a Rothery. |
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April 2017
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